La fama arriva all’inizio degli anni ottanta nel 1983 con l’album Un sabato italiano per la CGD. L’album si avvale della messa in onda di ben otto video prodotti da Mister Fantasy, la trasmissione televisiva RAI condotta da Carlo Massarini che lo lancia definitivamente come cantautore innovativo. Sergio Caputo si distingue per lo stile pop-jazz e i testi ironici ma velati di malinconia e inquietudine.
L’anno dopo, 1984, esce il suo album Italiani mambo, che in fatto di vendite supera il precedente, e nel quale si avvale della collaborazione del clarinettista–sassofonista statunitense Tony Scott (che anni dopo lo presenterà a Dizzy Gillespie) e del batterista jazz Roberto Gatto. Con la title-track partecipa al Festivalbar, e anche questa canzone resta tra le sue più famose a distanza di anni.
Nello stesso anno collabora con Adriano Celentano, che gli commissiona un testo italiano su un brano di un complesso olandese, Suzanne dei VOF De Kunst/The Art Company, il cui titolo rimane pressoché invariato. Nasce così Susanna, brano di punta dell’album di Celentano intitolato I miei americani, dove si narra di una donna dedita all’avventura, brava a sedurre e poi abbandonare.